Thierry Vuillermoz nasce nel 1992 in Valle d’Aosta, circondato da montagne e paesaggi ragguardevoli, dove sviluppa sin dall’infanzia una passione per la fotografia. Inizia, come molti, utilizzando l’attrezzatura del padre, coltivando quello che sembra per lo più essere un passatempo, ben presto però comprende che la fotografia è qualcosa d’altro, qualcosa di più, forse un richiamo, forse un mezzo per esprimere qualcosa che altrimenti resterebbe sopito dentro di lui.
Sceglie di iscriversi all’Istituto d’Arte di Aosta, aderente al Progetto Michelangelo, dove ha la possibilità di coltivare le sue doti artistiche a tutto tondo, qui infatti incontrerà pittura, disegno artistico e geometrico, lavorazione dell’argilla, serigrafia, arti grafiche, progettazione 3D, e ovviamente fotografia. È in questa materia che riesce a distinguersi, e dopo qualche esitazione, decide di frequentare la Libera Accademia di Belle Arti (LABA) a Firenze. Conclude il triennio di formazione con una tesi da titolo “Viaggio tra i castelli della Valle d’Aosta. La fotografia immersiva dalle origini agli smartphone”, la cui componente pratica lo impegna nella creazione di un elaborato Virtual Tour tra i castelli della regione, dove si trova costretto a fare ricorso non solo alle capacità fotografiche, ma anche alle sue conoscenze informatiche, che ha sviluppato autonomamente. Lascia la LABA con un meritato 110/110, e nel 2014 apre la sua prima attività, la Vuillermoz Foto, specializzata appunto in fotografia immersiva. Ad oggi organizza interessanti workshop di fotografia, tiene corsi nelle varie biblioteche e cooperative regionali, e lavora con i privati su commissione.
Come si evince dal sito, le sue opere sfiorano i più svariati ambiti, dalla fotografia in studio a quella naturalistica, dai reportage di eventi e manifestazioni a servizi fotografici per promuovere locali e attività. Vista la sua giovane età non abbiamo dubbi che questo promettente fotografo abbia ancora qualche trucco rimasto nel cilindro, e che possa quindi stupirci con il suo versatile talento.
Non è certo possibile riassumere in così poche righe chi sia Thierry, ma preferiamo concludere questa breve presentazione lasciando che siano i suoi lavori a parlare.
Presentazione a cura di Fedra Pession, amica che ha avuto la fortuna di assistere alla nascita di un fotografo.